Carnival Obsession la passione per il Carnevale al Ballo del Doge 2024
Anche quest’anno sono tornata al Ballo del Doge 2024 a Venezia. Come ogni anno, si conferma l’evento mondano più sontuoso, fantasioso e ricercato del Carnevale veneziano. Ritrovo sempre una notevole folla ai vaporetti, tanti turisti giunti in città per ammirare le maschere, che affollano calli e campielli.
Come sapete, il Ballo del Doge è stato definito da Vanity Fair uno dei dieci eventi da non perdere, e dove partecipare almeno una volta nella vita. Io vi partecipo da anni, ed è sempre intrigante, grazie alla fantasia e all’immaginazione di Antonia Sautter. Se vi ricordate vi ho ho già parlato di lei, della sua passione per il cinema e il Carnevale. Dei suoi costumi, quando già da bambina diventava Mata Hari o Caterina di Russia. Questa passione l’ha portata ad intraprendere questo percorso, ricco di soddisfazioni, ma anche di molto lavoro, che si protrae spesso anche in ore notturne.
Il Ballo del Doge 2024 è Carnival Obsession
Carnival Obsession è il titolo scelto da Antonia Sautter per la trentunesima edizione de Il Ballo del Doge 2024, la festa internazionale più glamour e lussuosa del Carnevale veneziano, di cui è ideatrice e direttrice artistica fin dal 1994. Il titolo scelto ben sintetizza la sua idea, di amante del carnevale, forse perchè nata a Venezia in febbraio, come me. E qualche volta questo bellissimo gioco collettivo ha spesso coinciso con il suo compleanno, come quest’anno.
Fin dalla prima edizione, tutti gli ospiti sono tenuti a rispettare un sofisticato dress code in costume d’epoca, un costume che ha così il potere di trasportarci indietro nel tempo, di farci viaggiare nella storia e mostrarci lati sconosciuti della nostra personalità. Ovviamente l’Atelier Antonia Sautter racchiude una collezione di oltre 1500 creazioni sartoriali, ispirate a epoche, personaggi storici, e a molte creature allegoriche o fantastiche. Con questo ballo, Antonia tiene in vita una una tradizione autentica e antica. Ricordate che il Carnevale di Venezia era nato già verso la fine del 1200, con un editto della Serenissima. Come alcune nostre tradizioni italiane, deve continuare a vivere ed esistere. Racconta anche l’essenza goliardica, seducente e raffinata di questa città.
Carnival Obsession
Ossessione perchè le passioni ti travolgono, ma sono transitorie. Un’ossessione ti accompagna tutta la vita. Spinge ad affinare il tuo talento e ti costringe a fare i conti con la tua essenza. La ricerca di qualcosa che assomiglia alla perfezione, all’idea che hai percepito del tuo progetto. Nella ricerca della bellezza estetica del Carnevale, secondo Antonia, il Ballo del Doge ne è la sua espressione più concreta.
Un evento che ti trasporta in un mondo onirico e magico, dove gli ospiti provenienti da ogni parte del mondo possono realizzare un viaggio, attraverso il sogno e la magia. La location scelta è stata la Scuola Grande della Misericordia, antico palazzo in sestiere Cannaregio. Qui, ogni spazio è stato rivestito di suggestioni legate al tema dell’evento, ovvero l’Ossessione. Ogni scenografia viene realizzata su misura, fondendosi con gli spettacoli di più di 150 artisti.
Diverse ambientazioni in ogni piano del palazzo
Al piano terra, la scenografia gioca con ambientazioni più oniriche e con il tema della scacchiera. Un tema che vuole riprendere l’originale creazione sartoriale indossata da Antonia Sautter, ovvero una elegantissima Cruella de Vil (o Crudelia De Mon). Protagonisti delle esibizioni artistiche, due raffinati canoni estetici del carnevale. L’icona del carnevale, la maschera, protagonista di un ipnotico ed intrigante carosello di danza, e la stanza dei Pulcinella. Un dipinto di Giambattista Tiepolo, che diventa una scenografia animata da un gruppo di pulcinella, due dei quali acrobati arealisti.
Uno show culminato con interpretazione di un classico dei Queen, We will rock you, segnando un primo cambio di passo, anche cromatico, della serata. La cena di gala invece, si è tenuta al primo piano. I tavoli erano sontuosamente allestiti con raffinate decorazioni floreali, in tutte le sfumature del verde foresta. Terminata con una deliziosa torta di otto piani, buonissima vi assicuro, realizzata da cake designer Renato Ardovino. Occasione per fare anche gli auguri ad Antonia per il suo compleanno, Acquario come me.
Alcuni ospiti erano conosciuti
Tra i 500 ospiti internazionali presenti Alba Parietti, in un fiabesco abito da Regina delle Nevi, una Elisabetta Franchi stile Marie Antoniette e una raffinata Violante Placido, con copricapo in piume di pavone. Nelle vesti di Casanova, l’artista contemporaneo Sir Anish Kapoor è rimasto affascinato dal particolare interior decor, ispirato all’ iconografia della Serenissima, nel salone del primo piano.
Dopo il brindisi, al termine della cena di gala, è iniziato dopo la mezzanotte, l’avvio di un Dj set esclusivo, orchestrato da Red Bull e Puerto des Indias, partners del distintivo After-Dinner Party, sempre in abiti d’epoca.
Il mio costume realizzato per il Ballo del Doge
Per l’occasione ho noleggiato un costume all’ Atelier di Catia Mancini a Milano. Catia disegna e realizza esclusivi ed eleganti abiti o costumi per il teatro, rievocazioni storiche e televisive. Lavorando personalmente ogni capo, riesce a comprendere le tue esigenze. Io per esempio, scelgo un abito elegante e raffinato, ma leggero. Niente tessuti pesanti o maniche enormi. Con questo costume devo trascorrere tutta la sera, spesso fino all’alba. Devo camminare, mangiare, ballare. Poter indossare sopra un cappotto, perchè a febbraio, a Venezia può piovere, e certamente la sera si sente il freddo e l’umidità. E grazie al portaabiti consegnato dall’atelier, lo trasporti facilmente, perchè oltre all’abito, hai la sottogonna con il cerchio o la crinolina.
Amo rispettare il dress code delle serate, sopratutto quando sono magiche ed esclusive. Il Ballo del Doge non va relegato alla definizione di una semplice festa o un ballo in maschera. E’ il lavoro di un anno intero, per realizzare uno spettacolo di gala che dura una sola notte. Racconta però una delle tradizioni più radicate della nostra cultura, che non va persa o dimenticata. Tradizione da considerare sempre viva, per raccontare Venezia e la sua essenza un po’ goliardica e un po’ seducente. Che anche se a volte ti fa aspettare un vaporetto più del dovuto per la folla, magari al freddo, non riesci a non amarla con quel suo antico fascino. Viviamo questo sogno di una notte in una città che tutto il mondo ci invidia. Ringraziando Antonia per l’atmosfera incantata che riesce a trasmetterci, attenderemo le magie del prossimo Carnevale. Ci sarete?
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