Borgia a Milano,viaggio culinario nella mente e nel palato

Borgia Milano,un viaggio culinario nella mente e nel palato

Ottobre 18, 2023 by Valentina

L’esperienza Psyche al ristorante Borgia Milano

Conoscete il ristorante Borgia Milano? Non cercatelo in centro, si trova leggermente defilato, ma in una via elegante, Via Washington al n.56. Un edificio che anni fa conteneva un outlet di abbigliamento firmato. Edoardo Borgia l’ ha trasformato in uno spazio con un wine bar, e un ristorante all’interno. Ottima scelta, che mostra una visione internazionale e innovativa, per fondere la ricca tradizione italiana con le tendenze globali del momento. Ambiente di design, arricchito da elementi d’arte che circondano la vista e accoglienti divani che delineano lo spazio, creando nicchie private e riservate.

L’ambiente è piacevole e rilassante, moderno, pavimento bianco con sprazzi di colore, vetrate e pannelli con luci di design. Ma siamo in un ristorante quindi parlamo dello chef, Giacomo Lovato.

Lo chef di questo ristorante, Giacomo Lovato

Un ragazzo giovane, ma dalle idee chiare. Dopo la scuola alberghiera collabora con due grandi nomi della ristorazione italiana, Carlo Cracco e Claudio Sadler. Lavora a Cervinia, Porto Cervo, per rientrare a Milano nell’autunno 2020. L’anno dopo, inizia la sua avventura con Borgia Milano. L’anno successivo il ristorante è inserito nelle migliori guide gastronomiche, dal Gambero Rosso, alla Guida dei Ristoranti d’Italia, e la famosa guida Michelin.

Uno chef con una grande attenzione alle materie prime, ma desideroso di sperimentare. Fantasia e innovazione, una cucina del territorio, ma sempre con uno sguardo alle novità, e all’ecosistema. Borgia Milano però riserva una sorpresa. Preparatevi a qualcosa di particolare.

Borgia a Milano,viaggio culinario nella mente e nel palato

Il menù degustazione dell’esperienza Psyche

Un menù che si basa sulla vostra personalità. Non a caso si chiama Psyche. Qualcosa che unisce il cibo alle emozioni, i desideri, i ricordi. E così arrivano le domande, su di te, su cosa ti piace, i tuoi ricordi, piatti della tua infanzia, o un cibo rimasto nel cuore. Un menù personalizzato, creato su misura, come un abito di sartoria. Un viaggio, un percorso culinario alla scoperta di sé stessi e di nuovi sapori. Naturalmente anche il vino è all’altezza della situazione. Prodotto da cantine che lavorano ancora con tradizione e artigianalità.

Borgia a Milano,viaggio culinario nella mente e nel palato

Il menu degustazione è composto da una serie di portate, da sette a dieci, ed è sempre diverso ovviamente. Diverso perchè segue i gusti di chi ordina, che non sceglie, ma esprimendo i suoi pensieri, fa scegliere. Sarà lo chef ad interpretare il tuo desiderio, in base ad un dialogo che ti vede protagonista, a capire cosa offrirti. Diciamo che pur sapendo perfettamente cosa amo nel cibo, l’idea di una riflessione introspettiva mi è sembrata molto interessante. Una scoperta nuova, a volte dal cassetto dei ricordi escono emozioni che avevamo scordato.

Una sorta di transfert inconscio dei tuoi desideri, che spazia nel cibo. In questo modo, il percorso gastronomico diventa dialogo, e vera esperienza.  Ho provato, in questo ristorante, dopo la serie di assaggini, la battuta di fassona con fondo di vitello tiepido, pane fritto e limone. Un primo delizioso con un nome lunghetto ma ottimo. Chiocciole monograno Felicetti cotte, estrazione di pomodoro, olivello spinoso, calamaretti spillo, lumachine di mare in porchetta, olio all’aneto e katzuobuoshi.

Borgia a Milano,viaggio culinario nella mente e nel palato

Un altro aspetto di Borgia è AS33

Un luogo dove iniziare la giornata con una colazione, o proseguire con un pranzo. Ma dopo il tramonto AS33 si trasforma, e offre ottimi cocktail rivisitati da mixologist talentuosi. Un viaggio nel gusto e nella sperimentazione, tutto accompagnato da deliziose tapas. Qui ho provato subito il loro Sunset Spritz: aperol, vino bianco con maracuja, soda per le bollicine, e polvere di arancia sul bicchiere. Vi raconto anche gli altri cocktails. Mary is Gone, ovvero un Bloody Mary chiarificato con vodka, acqua di pomodoro aromatizzato con capperi e spezie. E sul bordo del bicchiere, polvere di sedano essiccata.

Con Amnesia si passa dalla tequila al pompelmo rosa, e spuma di Campari. Unconscious vede una base di gin, il cordiale fatto in casa a base di zenzero e cetriolo, e soda. Heisenberg, con whisky al panettone, campari, vermuth, passito e nocciola. Infine Fake Tonic, gin, lime, e chiuso da una tonica alla lavanda sempre fatta in casa. Caratteristico, il colore viola. Se vi sta girando già la testa vi racconto il cibo, a cominciare dalle tapas, italianissime.

Le Tapas italiane

Tapas in versione italiana. Così oltre al Crostone di pane, con baccalà mantecato e polvere di olive, vediamo il Panino al vapore fritto, con pancia di maialino arrosto, crema di melanzane piccanti, e salsa allo yogurt e menta. Ricordate i mondeghili? Per i non milanesi, vi dico subito che sono le classiche polpette. Di solito preparate con la carne avanzata del lesso o dell’arrosto, pane raffermo, e quanto altro si trovava in cucina. In questo caso, lo chef li ha preparati con una crema di peperone agrodolce. Fantastico il waffle croccante con il carpaccio di manzo, robiola, cipolla agrodolce e olive taggiasche.

Una grande competenza e professionalità, uniti ad un tocco di classe, per tutta la serata. Poi sono tornata a casa a piedi, non abito distante, ma una passeggiata era d’obbligo. Nonostante tutto, non mi sentivo appesantita, e questo dimostra quanto la qualità dei cibi sia importante.

Ora non vi resta che provarlo, vi assicuro che non si ingrassa, e resta una piacevole esperienza.

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